W-CARE TI AIUTA

Il W-Care rappresenta un valido supporto nel trattamento delle ulcere e piaghe da decubito è formulato espressamente per rispondere alle esigenze di pazienti con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, la cui gestione dietetica non può essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta

il W-Care è un validissimo aiuto alla terapia generale del paziente affetto da lesione cutanea e agisce indifferentemente dallo stato nutrizionale del paziente, impiegando però tempi più lunghi nel caso di pazienti affetti da grave malnutrizione. Non rappresenta l’unica fonte alimentare giornaliera, gli apporti calorico, proteici e vitaminici derivanti dalla sua somministrazione non vanno contemplati nel regime nutrizionale stabilito

Il W-Care è dedicato al trattamento della ferita e non va inteso come integratore nutrizionale, non apporta grandi quantità di elementi ma la giusta e razionalizzata dose per permettere all’organismo di ripristinare il normale iter di guarigione, migliorandone tutti gli aspetti basilari. Il W-Care va assunto sotto controllo medico

Cosa sono le lesioni da decubito?

Le lesioni da decubito sono ulcerazioni della cute che si formano in quelle parti del corpo soggette a pressione durante una lunga permanenza a letto o in posizione seduta.

La pressione esercitata dal peso del corpo sul materasso o sulla sedia impedisce al sangue di ossigenare i tessuti, che quindi non riescono a ricevere le sostanze nutritive.

La cute, andando in sofferenza, inizialmente appare arrossata e calda poi progressivamente va incontro a una vera e propria lesione, dapprima superficiale e poi via via sempre più profonda. Nei casi più gravi le lesioni da decubito possono coinvolgere anche i muscoli e le ossa sottostanti.

Come aiutare il team di cura

Fondamentale tenere presente che le piaghe da decubito non possono regredire spontaneamente: i sussidi terapeutici sono infatti indispensabili per la guarigione delle ferite e per abbattere il rischio di complicanze.

Chi assiste un paziente immobilizzato può avere un ruolo importante sia nella prevenzione, sia nel trattamento. In particolare chi assiste può aiutare il team di cura:

Segnalando...

Segnalando subito al medico o all’infermiere la presenza di arrossamenti della pelle o di aree che causano prurito o dolore, che potrebbero indicare la presenza di lesioni al loro primo sviluppo (nei primi stadi)

Aiutando...

Aiutando la persona a cambiare spesso posizione stimolando la circolazione e mantenendo una scrupolosa igiene del corpo per evitare infezioni batteriche. Avvalersi di cuscini, materassi adeguati, bende e garze sterili, medicazioni

Stimolando...

Stimolando l’assistito ad alimentarsi e ad idratarsi nel modo adeguato seguendo una dieta sana e bilanciata, ricca di liquidi, proteine, vitamina C, zinco e altri minerali per promuove la rimarginazione delle ferite, prestando attenzione ad eventuali patologie preesistenti (es. disturbi epatici, renali, gastrici ecc.) e ricordando sempre di far assumere medicinali specifici per trattare queste malattie

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Stadio I

Nella fase iniziale, I Stadio, la lesione si presenta semplicemente come un arrossamento che può dare prurito, far male oppure provocare una sensazione di dolore, gonfiore. In questo stadio le lesioni sono superficiali, è quindi più semplice intervenire per guarirle.

Stadio II


Nel II stadio si ha già la formazione della lesione: la cute presenta una vescica o una abrasione e il tessuto circostante è arrossato.

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Stadio III

Se si aggrava, la lesione va a interessare i tessuti sottocutanei, creando una ferita che si presenta come una cavità profonda passando ad un III Stadio.

Stadio IV

Nello IV stadio, il più avanzato, la ferita interessa anche i tendini e le articolazioni.

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